venerdì 27 maggio 2011

Mareprofumodimare

DOmani si parte alla volta della riviera romagnola.

Non ho ancora fatto una valigia, una lista, un tubo... sono una mamma degenere in preda all'afa.

Meglio che mi metta al lavoro invece di stare dietro al blog... e se caricassi il pinolo in macchina così com'è e basta? Si vede che ho molta voglia di partire?

Celapossofare... uffffffffff....

giovedì 19 maggio 2011

Un destino segnato

Succede che il pediatra omeopata figliodeifiori che in inverno va in giro con i mocassini senza calzini annulli l'appuntamneto perchè "sono bloccato su un'isola".
Dopo qualche oziosa riflessione sul fatto che potrebbe trovarsi a Lampedusa e se si sbagliano lo spediscono in Libia e non lo vediamo più, ci si rassegna ad aspettare un'altra settimana per vedere se è il caso di iniziare con qualcosa di diverso dal latte materno con questo bidone di figlio che ormai mangia 300ml a poppata (un applauso per le tette della mamma!!!)

Succede che il giorno prima della suddetta visita cancellata arrivi da Reganisso il seguente sms: "TIPREGOTIPREGOTIPREGO dimmi che domani pomeriggio non hai niente da fare" e che l'appuntamento saltato che ti ha lasciato proprio quel pomeriggio libero si tinga dei colori dell'avventura.

Succede che vai a casa di Reganisso con il bimbo-bidone legato sul sedile posteriore della Panda nel suo ovetto, e le ruote nel bagagliaio, e che sotto suddetto appartamento carichi un altro ovetto (stessa marca, colore diverso) a fianco al primo, con dentro un bimbo un po' meno bidone ma sulla buona strada, e contemporaneamente infili a viva forza Reganisso (che è alta 180cm!!!) e le ruote dell'altro ovetto sul sedile anteriore. Fortunatamente il bidone e il suo amico dormono beatamente in tutto questo trambusto.

Succede che si parcheggi in centro, a 2,50€ l'ora, e si parta in carovana alla volta della Feltrinelli, con la gente per strada un po' stranita e un po' intenerita dalla strana processione.

Succede che, puntuale come il fischio dell'arbitro, compaia Andrea Lucchetta a promuovere i libri ispirati al cartone animato che ha ideato, seguito da uno stuolo di bambini mediamente interessati e di mamme molto interessate.
Succede che Andrea Lucchetta lo guardavamo giocare quando eravamo poco più grandi dei nostri figli (ancora misericordiosamente addormentati) e l'ormone mammifero si intenerisca e si agiti al ricordo.

Succede che la minipalla da beach volley che Reganisso ha regalato ad Alessandro adesso sia autografata con dedica proprio per lui, e che l'archivio fotografico di Alessandro ora contenga un'immagine del centralone più famoso d'Italia che gli "Impone" le sue mani grosse come pizze margherite!

Succede che il propietario di quelle mani decida di cambiare il nome di AlepiccolodiReganisso in SUPERTOPO, e ormai gli rimarrà appiccicato per sempre.

Succede che alla fine di una giornata così ci becchiamo anche un acquazzone degno del miglior Novembre, ma fa lo stesso, ora il futuro dei nostri Alessandri è segnato... saranno pallavolisti di livello planetario!!!

Succede che la sera torni a casa e pensi che se non c'era una Reganisso mezza fuori di testa come te, che si accartoccia volentieri sul sedile per andare a far conoscere a suo figlio una vecchia gloria della pallavolo forse non ti saresti divertita così tanto! Grazie mamma Barbara!!!

P.S. Ci tengo a sottolineare che noi mamme non ci siamo fatte fare foto o autografi a nostro uso e consumo, ma c'è mancato poco... a me un "Salutami Bernardi, eh!" è scappato....
P.P.S. Per chi volesse obiettare che abbiamo "usato" i nostri figli neonati come scusa per presentarci di diritto nell'area bambini della Feltrinelli... noi distogliamo lo sguardo e fischiettiamo...

sabato 7 maggio 2011

Che fregatura!

C'era una volta una bimbina di 7 anni, con le treccine bionde, che ricevette in dono per Natale una bambola. Lei voleva una bambola femminuccia, per chiamarla Aurora, ma arrivò una bambola maschietto che chiamò Aurora lo stesso perchè tanto la bambola non protestava più di tanto.

La portava ovunque: le dava da mangiare, le cambiava i vestiti, la metteva nella carriola in giardino e la lanciavca giù per la discesa, e poi le faceva il bagno sopra al tombino con la canna di gomma e tanto sapone per i piatti.

E, terminate queste amene attività, la metteva a dormire su un ramo basso del ciliegio, o nella cuccia del gatto.

La bambola, obbediente, al trovarsi sdraiata chiudeva gli occhi blu dalle lunghe ciglia.

25 anni dopo, la suddetta bambina ancora provvista di treccine per non cedere al mollettone diserotizzante da mamma disperata, procede ancora alle stesse attività con un po' più di grazia.

Però sorprendentemente gli occhi blu dalle lunghe ciglia non si chiudono appena il pupo si ritrova sdraiato... 25 anni di pia illusione che funzionasse così e ora l'unico pensiero durante le mezz'ore di pianto disperato per addormentarlo è: MI HANNO FREGATA!!!