giovedì 30 settembre 2010

Sapori d'Inghilterra, fusi orari, blutti mostli cattivi e commenti - 22+2

Ieri a pranzo con la mamma abbiamo fatto il packed lunch. Sandwich al tonno, cipster gentilmente donate dalla suocera, un po' di fanta e il drink probiotico.
Addentando il sandwich a occhi chiusi per un attimo mi sono ritrovata su un prato di un parco inglese in un umido pomeriggio estivo degli anni 90. Ci voleva un ritorno al passato così. Mi ci voleva anche l'illusione di un prato! (nota mentale - vedere se le infermiere per caso hanno le lenzuola colorate, tanto per cambiare un po')

Stanotte poi erano di turno l'infermiera F. e l'infermiera L. Il terribile duo. Devo ancora capire su che fuso orario sono sintonizzate, o se per loro è sempre mezzogiorno. Hanno fatto irruzione alle 6:30 stamattina, per il consueto lavaggio, ridendo e scherzando come due adolescenti in gita scolastica, al grido di "Certo che per voi svegliarsi a quest'ora deve essere dura", e continuando a parlare, fare casino, correre di qua e di la in una stanza di tre metri per due.
E come si fa a non farsi mettere di buonumore da una vista del genere, anche all'alba dopo una notte in cui la compagna di stanza ha parlato al telefono fino a mezzanotte, si è svegliata alle 4 per mangiare una mela e dei biscotti, ha fatto una telefonata alle 6 del mattino e una alle 7:40 e si è lavata i denti sputacchiando alle 8 meno 5 prima di colazione?
Quelle due insieme sono una forza della natura. Non escludo una componente pericolosa nel metterle nello stesso turno, ma qualcuno qui deve avere il gusto dell'avventura!

La novità medica della giornata (di ieri) è che l'escherichia coli ha fatto ritorno, stavolta direttamente in vagina. Olè.
Temo un'irruzione del mio ginecologo infuriato perchè "gliene combino sempre una"!
Quindi altri 6gg di ago in vena, 3 flebo al giorno (quella della sera prudentemente somministrata in due dosi dalle ostetriche A. e F., sia mai che tutti i farmaci mi rispediscano in botta come la scorsa settimana).
Quella un po' migliore è che dopo 5 settimane la candida glabrata è stata sostituita da non meglio definiti miceti spongiformi. Almeno quella l'abbiamo debellata (per ora).
Il dott. G., che ormai è quello a cui tocca scoprire le brutte notizie nelle mie analisi, ieri ha perso un quarto d'ora a spiegarmi cosa è sto mostro, da dove viene, come lo curiamo ecc. E ha detto che dobbiamo sistemare definitivamente l'intestino per eliminare il problema alla fonte.
Io non ci sono riuscita in 31 anni, se ce la fa lui gli regalo una fornitura di stracchino a vita!
Per l'e coli ho provato a suggerire la grappa direttamente in vena, mi hanno risposto che andrebbe applicata localmente. Sai che ridere?
A parte le battute è stato premuroso a perdere del tempo a spiegarmi, mi sa che qui un po' mi stanno adottando, o almeno hanno sposato la nostra lunga crociata e la prendono come una cosa personale. Stamattina la dottoressa B., nell'apprendere la notizia del malefico batterio, ha dato segni di impazienza come se questo mostro le avesse fatto un grave affronto. Meglio. 'Sto figlio diventa ogni giorno di più frutto di uno sforzo di volontà comune!


Infine, oggi che mi rifiuto categoricamente di farmi prendere dallo sconforto, raddrizzo le spalle e ricaccio indietro i brutti pensieri, ringrazio tutte voi meravigliose persone che da fuori di qui vi interessate a noi e lasciate ogni giorno i commenti ai miei post. Ci fa sentire meno soli in questa guerra. Ci fa sentire amati, voluti, compresi, sostenuti. Ci da un po' di forza in più per tirare la carretta e sgraffignare un altro giorno.
GRAZIE da Ale e da me, con tutto il cuore.




mercoledì 29 settembre 2010

Grande così - 22+1

Succede che stando a letto ferma immobile andare di corpo (che bell'argomento) diventa il problema centrale delle tue giornate.
I medici e le ostetriche insistono che è importantissimo - ovviamente - per non andare a rompere le scatole all'utero.

E allora uno si attrezza con drink probiotici, biscotti ai cereali, fibre su fibre, verdura e frutta cotta, microclismi ecc.
Il tutto cercando di spingere il meno possibile, e cercando di mantenere anche una certa dignità.

Succede anche, come ieri sera, che un po' si spinga, per riflesso, per fastidio, per abitudine. E che dopo si trovi la malefica macchia di liquido amniotico.
Allora succede che si passi la notte a rigirarsi nel letto sentendosi sceme e mortalmente in colpa, sentendo che la pancia è scesa con l'assurda convinzione che da un momento all'altro il sacco faccia capolino da la sotto.
Succede di sentire ogni genere di dolori, crampi, movimenti.

Succede che la mattina dopo arrivino contemporaneamente 5 infermiere per rifare i letti e l'ostetrica che deve sentire il battico, con la macchinetta a basso volume e un casino indicibile di voci in camera. E che il battito di solito chiaro si senta in lontananza, tanto che la suddetta ostetrica chieda "l'ultima ecografia quando l'hai fatta?"

Succede che quando dici ai medici di questi dolori ti controllino l'utero da fuori e dicano che va tutto bene. E tu ti vuoi disperatamente fidare.

Ma intanto tutti i brutti pensieri, le congetture fantasiose, l'ipotesi di avere contratto tutta l'enciclopedia medica dall'alopecia all'herpes zoster (chissà se si dice così), il terrore che la piscina di tuo figlio si stia prosciugando perchè non sei capace ad andare di corpo come si deve, la paura di scaraventare fuori Ale nei prossimi 5 secondi iniziano a diventare troppo grandi per una minuscola mattina di fine Settembre.

Tutto questo succede mentre la vicina di letto beve un litro di the cucchiaio dopo cucchiaio, facendo quell'orribile rumore di risucchio (e la tua solita tolleranza si sta esaurendo) dopo la solita mattutina sessione di un quarto d'ora di sputacchiamenti per lavarsi i denti; il giorno che il tuo ginecologo ha scambiato un turno e non c'è, e non puoi manco provare a elemosinare un'ecografia. Che poi fare un'ecografia a me mica è cosa da poco, non possono mettermi su una sedia a rotelle e poi sul lettino. Devono piazzarmi in barella in camera, e spostare l'ecografo/catafalco per non far muovere me.

Oggi sarà una lunga giornata. Se qualcuno ha un'idea creativa su come autofarsi un'ecografia senza alzarsi dal letto, eludendo tutto il personale del reparto, ogni suggerimento è ben accetto.

Nel frattempo... Ale, tu stai buono li eh!!!

martedì 28 settembre 2010

L'attesa - 22+0


Il martedi è un buon giorno. Il martedi si cambia settimana, e sembra sempre di aver raggiunto un obiettivo in più. dire VENTIDUE ti riempie la bocca molto più di VENTUNO.

I giorni più lunghi sono il mercoledi e il giovedi, perchè i numeri dietro al + sono bassi. Dal venerdi sera si inizia a ragionare... sarà che il week end è alle porte e amici e parenti hanno più tempo e corrono meno, sarà che al +4 c'è il giro di boa... sarà che probabilmente la maggior parte delle mamme questi ragionamenti manco li fanno, ma qui i tempi si dilatano e si contraggono in maniera imprevista.

Ieri mattina qualche contrazione, poi la quiete. Poi ieri pomeriggio altre contrazioni e una perdita più consistente di liquido.
Stamattina il primario c'è rimasto malissimo. Voleva farmi un prom test oggi o domani, gli ho rotto le uova nel paniere.

Beh, per tornare al discorso dei tempi ieri è stato molto più lungo di tutta la settimana messa insieme. Finchè non si muove niente qui stiamo tutti in equilibrio precario e respiriamo piano piano per non disturbare il destino, quando succede qualcosa si va in apnea e i brutti pensieri rotolano giù dalla nuvola nera dove continuiamo a spingerli. E il tempo si stira come un elastico.

Alla mia vicina di letto oggi hanno fatto il cortisone per aiutare lo sviluppo polmonare del feto. A me mancano almeno due settimane per poterlo fare. Quindi il prossimo traguardo sono le 24 settimane e queste benedette dosi di bentelan. Poi possiamo respirare un po' meno piano. Forse. Speriamo che queste due settimane l'elastico resti corto, che ci pensa già la pessima programmazione televisiva ad alimentare la noia.

Intanto teniamo duro...

lunedì 27 settembre 2010

Come seminare scompiglio in reparto parte 2 - 21+6

Sabato mattina, turno tranquillo con i miei medici preferiti. Ale se la nuota neanche troppo tarantolato e la copertina a maglia procede verso la fine dell'ultimo gomitolo.

Poi una visita inaspettata: il disinfestatore delle malefiche formiche che la notte precedente mi ero pure trovata addosso.
Dopo un breve colloquio con l'infermiera salta fuori che ovviamente non può spruzzare le sue robe chimiche in una stanza con due donne incinte, quindi ci si prepara alle grandi manovre per portare fuori i letti con noi sopra per lasciargli campo libero per una mezz'oretta.

L'onnipotetente infermiera D. dirige le manovre e organizza gli spostamenti. Un letto in sala visite e un letto in camera 13. Peccato che la camera 13 sia occupata. 
In corridoio, mentre il primario assiste stralunato al mezzo trasloco chiedendo "Signora, ma dove se ne va?", c'è un cambio di rotta. Il mio letto finirà in sala medici.
L'infermiera G. bussa alla suddetta porta e chiede: "Possiamo entrare?". Ricevuta risposta positiva il povero dott. F. si vede bloccare l'ingresso da un letto completo di gestante con lavoro a maglia e mezz'etto di focaccia per colazione.

Peccato che non ci sia abbastanza spazio per far girare il letto di 90° e piazzarlo all'interno della stanza. Così il dott F., l'infermiera D, l'infermiera G. e il disinfestatore sollevano il catafalco e finalmente riescono a inserirlo a forza attraverso la porta.

A questo punto il dott. F. è praticamente bloccato dentro la stanza, e tutti gli altri fuori. Riesce ad uscire con ginnica manovra e si rifugia in corridoio.
Nel frattempo passa mia mamma in corridoio, beatamente ignara dello scompiglio, diretta fiduciosamente verso la mia camera.
Mi metto a strillare come un'aquila e la vedo fare capolino dall'ingresso, con un punto interrogativo stampato in faccia.
Dopo le debite spiegazioni si piazza pure lei in sala medici, che viene ormai dichiarata territorio occupato.

Mezz'oretta dopo la nostra stanza è di nuovo agibile. Si ripete la manovra di sollevamento letto al contrario (stavolta sotto lo sguardo divertito del dott. C. che ha intelligentemente pensato bene di tenersi lontano dall'azione per tutta la durata dello scompiglio).

Tanto per non farsi mancare nulla l'infermiera D. decide di cogliere l'occasione per girare il materasso, mentre mia mamma mi trasferisce in barella per farmi lo shampoo. A questo punto la disposizione è: letto disfatto in corridoio con materasso e lenzuola per aria, barella per traverso nella camera con mamma che mi lava i capelli.
Improvvisamente è mezzogiorno, il letto è pronto (sempre in corridoio), i capelli sono lavati, e le infermiere sono scomparse per distribuire il pranzo.
La mamma fa: "ci penso io" (e il mondo trema).
Lancia la barella in corridoio con me sopra, ovviamente mentre passa il primario che mi guarda e mi fa "signora, ma lei è sempre in giro?", afferra risoluta il letto e con qualche manovra sicuramente pericolosa (soprattutto per il letto), ripristina l'assetto della stanza, Poi recupera la barella con me sopra e il trasferimento è completato.

E tutto questo prima di pranzo. Dopo una mattinata del genere, non si sa cosa aspettarsi dal resto della settimana...

P.S. Aggiornamenti medici: il primario continua a insistere per farmi rifare il prom test così se è negativo "casomai va a casa signora". O gli piace particolarmente il mio letto, o ci crede fortemente. Prevedo un paio di giorni di "slettamento sperimentale" abbastanza presto. Qui ogni tanto c'è qualche contrazione ma nessuno si scompone più di tanto...
Il marito è pronto a rapirmi e portarmi a casa anche ora... credo che abbia bisogno di qualcuno che gli incasini un po' la casa, che senza di me sarà pulitissima e ordinatissima!

sabato 25 settembre 2010

Nuovi inizi - 21+4


La vita di fuori a volte entra prepotentemente anche in questo micromondo che gira intorno al letto.

Succede che una sorella di cuore, se non di sangue, si veda ribaltare tutte le sue prospettive nel giro di una notte.
L'istinto di alzarmi da qui e correre a prenderla lungo la sua strada di ritorno è stato potentissimo. Poi Ale mi ha dato un calcio e mi ha ricordato che lui deve restare qui. E io ho dovuto fare un po' più la mamma e un po' meno la sorella.

E' incredibile quanto si sviluppi l'istinto di protezione in queste condizioni: lo vedo anche negli occhi di mio marito che controlla ferocemente i dintorni del letto alla ricerca di formiche, aspettando solo che qualcuno mi dica una parola un po' storta per sfogare tutta la sua frustrazione (povero lui/lei!!!)

Giorni come questo sono nuovi inizi. Per tutti. La bambina più prematura del mondo che cresce normalmente è nata negli USA a 21+4. Sarà una mosca bianca, un caso eccezionale, un miracolo, ma oggi è un nuovo inizio. Da oggi rubiamo i giorni per una sopravvivenza diversa, più reale. E più andremo avanti, più le speranze diventeranno concrete.

Giorni come questo sono nuovi inizi perchè è proprio quando ti levano tutte le certezze su cui avevi basato la tua vita che hai il privilegio di ricostruirtela come ti pare, senza doverti adattare o scendere a compromessi, senza doverti porre troppe domande su cosa è giusto o sbagliato per gettare nuove basi. Capito sorella?

Giorni come questo, che iniziano col sole fortissimo in faccia dopo una notte di pioggia, col sorriso delle ostetriche del mio turno preferito che ieri mi hanno detto "ormai sei una di noi", con il giro visite dei miei medici preferiti e con la prospettiva di uno shampoo in barella (spiegherò l'esilarante pratica in altro post) forse passeranno più leggeri di altri.

Speriamo che ce ne siano tanti...

venerdì 24 settembre 2010

L'altra guerra - 21+3

Le battaglie che si combattono qui sono tanto fisiche che psicologiche.

Non è un'Iliade infarcita di sortite e combattimenti all'ultimo sangue davanti a soldati stupiti dagli atti eroici. Non ci sono emozioni forti, scontri all'ultimo sangue tra la medicina e la natura.
Non c'è concitazione, fretta, miracoli dell'ultimo minuto.

E' un gioco al massacro di resistenza oltre ogni umana sopportazione. Non sono i tempi lunghi il problema, è l'incertezza. La sensazione di essere perennemente appesi a un filo. Che poi magari la maggior parte del tempo non è così, ma da questo letto il mondo ha una prospettiva tutta sua. E allora ogni doloretto rischia di diventare una contrazione, hai paura che ogni piccolo movimento possa in qualche modo influire sul tuo collo dell'utero.

Allora ti lanci in qualcosa: nel blog, nei cruciverba, in un libro, un film, 5 episodi dell'Ispettore Barnaby a nastro (Martijn santo subito!!!)... e urli la tua indifferenza in faccia al terrore, cercando più che altro di convincere te stessa.

Non è un atto di forza, è un resistere secondo dopo secondo, giorno e notte, in una gara a chi si sfinisce prima. E sperando, solo per un momento, che il futuro non abbia in mano carte migliori delle tue. Alla fine il traguardo si passerà sui gomiti strisciando. Sono pronta, basta arrivarci per mano con Ale.

Dal lato positivo, finchè nella lista delle distrazioni non entra l'appuntamento quotidiano con Uomini e Donne posso ancora considerarmi in corsa.

P.S. Tanto per urlare un po' in faccia al destino, ho prenotato 2 biglietti per il concerto del Liga del 21 dicembre a Genova...

giovedì 23 settembre 2010

Alessandro


Nostro figlio sta riuscendo nell'intento di somigliare sempre di più a suo padre.

Fatta morfologica! Lui è cresciuto bene, liquido normale ai limiti inferiori, ma solo perchè conoscono la situazione, altrimenti avrebbero messo normale.

La capoccetta è 18 cm e rotti di diametro, esattamente come dovrebbe essere (veramente un po' di più, ma è già un cervellone!). Lo stomaco è 16cm e rotti, 'na panza al 75 percentile... mangione!!!
La misura del femore oblungo si avvicina un po' di più alla media rispetto alle altre volte, ma a compensare compare un piede di  3,76cm... 'na fettona che le sue prime scarpine saranno un numero 44!!!

Due occhi, un naso, due labbra, 5 dita a mani e piedi, due atri, due ventricoli e due valvole...

E soprattutto 408 gr di bistecca, con osso!!!

Il giallo della morfologica

Ieri saltata. Oggi chissà.

Si passa da: "la barelliamo e la portiamo giù", a "la mandiamo giù con la sedia se il dott F da il permesso", a "forse sale su la dottoressa", a "se la fa direttamente il dott F", a "non possiamo barellarla e portarla giù". Ho proposto di incontrarci nell'ascensore...

Ce la faranno i nostri eroi? Nel frattempo il rituale delle ecografie ufficiali prevede orecchini di perline e trucco, quindi anche oggi sarò una figona in camicia da notte fru fru rosa confetto e scaldacuore bianco.


Frasi celebri e trip - 21+2


- Dott. F. Io sono un esperto di reggiseni! (ommamma)

- Dott.ssa B. A quanto scende questa vasosuprina? A 30? E' una dose psicologica! (termine tecnico)

- Infermiera D. Oggi abbiamo fatto acquaboxe. Tiravamo con un ritmo dritto-dritto-gancio. E  io pensavo dott. F - dott. F - dott P. Domani penso Dott C-Dott C - Dott Z (eh, son soddisfazioni)

- Io : Dott G. non è che potete mettermi in coma farmacologico per i prossimi due/tre mesi?
- Dott G. No, ma possiamo darti una randellata al mattino, che ti porta fino a pranzo (tutto fa...)

- Dott. G Signora perchè non si iscrive all'università mentre è qui? Sceglie una facoltà, da tutti gli esami del primo anno!!! (della serie "tanto non ti schiodi da quel letto manco con il martello pneumatico)

- Dott G Io il prom test non te lo faccio più, se poi è positivo ci rimango male (un eroe senza macchia nè paura)

- Dott F. l'anno scorso c'è stata una paziente che è stata qui tre mesi e mezzo, messa piu o meno come te. La sua bimba è nata senza problemi (seppòffà)

- Dott B. a quanto sei? 21+2? E' lunga eh? (ma va?)

- Dott Z. come va la sotto? Piove? (traduzione: Signora bella, presenta perdite di liquido amniotico questa mattina?)

- Papà: vinci o perdi? (traduzione: figlia mia, presenti perdite di liquido amniotico questa mattina?)

E come ciliegina sulla torta, l'episodio di ieri notte: al momento di dormire inizio a contorcermi come se fossi tarantolata, non riesco a stare ferma. Chiamo le infermiere, le vedo tutte sfocate e doppie. Arriva il medico e io continuo a tarantolare nel letto e a grattarmi, presa da prurito improvviso.
Tutto poi si spegne da solo nel giro di una mezz'oretta, e riesco a dormire.

Morale della favola: forse prendere due antibiotici più uno in vena, i fermenti lattici, la vasosuprina, il progesterone e buttare giù il tutto con un bicchierone di camomilla in cui sono state diluite le gocce per dormire non è particolarmente furbo.

A 'sto giro, non è stato nemmeno tutto 'sto gran trip.









martedì 21 settembre 2010

Solitudine e perdite incognite - 21+0

La socia, compagna di degenza in queste ultime settimane, è stata dimessa.
I bimbi restano giù in intensiva, quindi passerà a trovare, ma per il momento fisso il letto vuoto con le lenzuola intonse e mi chiedo se questa inaspettata intimità mi va a genio oppure no.

Forse avere una compagna di percorso aiuta (basta che non mi piazzino una che partorisce domani, perchè qui finisce che seguo a ruota!), forse avere una sera per stringerci con il marito sul lettino a una piazza e guardare x factor mangiando pizza come se fossimo ancora sul divano di casa ci vuole.

Certo è che se non hanno in programma di mettere nessuno a brevissimo, vuol dire che io sono "quella da tenere d'occhio" più di tutte. Raccolgo l'eredità di colli dell'utero raccorciati e appiattiti, placente previe distaccate, sacchi scesi e poi miracolosamente risaliti. E, da mezz'oretta, sono ufficialmente la più lungodegente del reparto.

Non so nemmeno più se sperare di restare qui ancora a lungo, o di andarmene presto. Perchè l'unico pensiero percorribile per un'uscita rapida è che miracolosamente vada tutto a posto. A questo punto forse pregare perchè la situazione resti stazionaria potrebbe essere meno presuntuoso.
D'altra parte, perchè accontentarsi della luna e non puntare alle stelle lontane?

Stamattina perdita incomprensibile: c'era del Pevaryl, ma non ho capito se c'era anche del liquido amniotico. Comunque sempre chiaro, qui finchè non esce sangue non si scompone nessuno.
Sto iniziando a spingere per la morfologica, che avrei dovuto fare domani. E' ormai escluso che me la facciano nel padiglione di diagnosi prenatale. Pare me la faranno qui, a 20 mt da questo letto. Cercherò di elemosinare un minimo di preavviso per vedere se riusciamo a far arrivare qui il marito che si sta perdendo quelle poche cose belle a cui ci possiamo ancora aggrappare, che si meriterebbe mezz'oretta di poltrona di prima fila per vedere suo figlio.

Nel pomeriggio proviamo anche a sospendere la vasosuprina, e vediamo che succede. Per la prima volta da sabato mi scollegheranno da 'sto tubo.

Ale, il nostro meraviglioso Ale, è decisamente cresciuto. Lo sento muoversi almeno 3 dita più in alto rispetto a prima. Si accettano scommesse sul peso stimato alla morfologica, in palio... eh, mica facile trovare un premio nel raggio d'azione del letto... ci penso...


Altri eroi - 20+6

L'infermiera D. passa tutti i giorni in cui è di turno, prima di montare e prima di uscire, a vedere come va

Uno dei favolosi medici del CNR dove sono i figli della mia compagna di stanza ha fatto in modo che non rimanesse sola oggi durante la visita ai gemelli

Il medico sarcastico e burlone oggi per la prima volta è stato serio, preciso, e talmente intuitivo nelle domande che mi ha fatto da lasciarmi senza fiato

Il Brusco mi ha regalato un'ora con due volontarie della band del Gaslini che fanno musicoterapia per bambini. Ho fatto la bambina, e ho raccontato la storia di una farfalla che va controvento

La gentilissima psicologa ha fatto la richiesta per far venire la fisioterapista a farmi un po' di ginnastica, e porterà dei libri sulla maternità vecchio stile, come piacciono a lei

L'infermiera E mi ha rimesso in mano i ferri da maglia, a modo suo, visto che dalla notte del parto non ero più riuscita a toccarli

La mia compagna di stanza cammina come se non fosse stata a letto un mese, come se non avesse i punti. Organizza, prepara borse, va a trovare i suoi figli, trova anche il tempo per fare musicoterapia con me.

Papà è passato due volte, ha pranzato seduto su una sedia scomoda con il piatto in bilico sulle gambe. Polpettone e pomodori, come me. Abbiamo pranzato insieme.

La mamma ha discusso di reggiseni con il mio ginecologo (scoprire che - testuali parole - il tuo ginecologo è un "esperto di reggiseni" da una conversazione che sostiene con tua madre mina seriamente una già labile sanità mentale), ha ripulito un cassetto, ammazzato qualche formica, preparato un pranzo e una cena appositi, lavato due tavolini, portato un gelato a metà pomeriggio e rovesciato mezza bottiglia di Ferrarelle sul letto

Il mio esimio ginecologo si è prestato a questa farsesca con mia mamma, mentre io ero indecisa se nascondermi sotto il letto o appendermi giù dalla finestra dalla vergogna. Tutto questo mentre cercavo di mettermi addosso il reggiseno con la flebo attaccata e la camicia da notte addosso.

Mio marito, oggi, ha sorriso. Mi ha anche portato una maschera per il viso all'acido ialuronico che ho fatto immediatamente - se domani al giro medici non lo notano scriverò una lettera di reclamo alla ditta produttrice. E poi mi ha fatto il massaggio alla schiena. Ma soprattutto, oggi, ha sorriso

E Ale, il nostro Ale, nonostante una bella contrazione forte verso mezzogiorno, si è fatto sentire e vedere tutto il giorno, navigando di qua e di la e muovendosi come se fosse tarantolato. Apprezza particolarmente Ligabue (altrimenti lo disconoscevamo), e il gelato alla crema della Carla.
Ma soprattutto credo che sia cresciuto un bel po'. Oggi tutti mi hanno visto la pancia più grossa.
Ah, e visto che "siamo una squadra fortissimi", quando stamattina a prendere il battito è passata l'hitlerostetrica con tutta la sua diffidenza nel riuscire a percepire il battito a 20+6 è stato fermo e si è fatto beccare alla prima. Ostetrica 0 - Squadrafortissimi 1... tiè!

Gli eroi veri sono questi: non solo i medici che salvano le vite, non solo noi mamme-incubatrici che ormai dobbiamo contare la gravidanza in giorni e non in mesi. Essere in prima linea e trovare la forza di continuare a sorridere quando l'alternativa è troppo tremenda non è un atto di eroismo. E' la sintesi di tutte le vite che si incrociano sopra questo letto.

La violenza dell'immobilità, dell'imbarazzo sulle domande necessarie riguardo a intestino e muchi, degli scorci di cullette piene che passano fuori, spinte da neomadri che non hanno la più pallida idea di cosa succede in queste cameredaduevicinealleinfermiere, gli altri eroi la vivono fuori.

C'è chi considera la sua missione nella vita la protezione della sua famiglia, e si trova a casa con la sola compagnia dei pensieri e nessuno strumento oggettivo per migliorare la situazione. C'è chi rimbalza come una pallina da ping pong magari per portare solo uno yogurt e volare via. C'è chi si passa la domenica sera in una stanza d'ospedale a giocare a trivial pursuit. C'è chi vede un andirivieni di parenti fuori orario e si gira dall'altra parte con un mezzo sorriso.

E c'è chi cresce, si spera beatamente ignaro del trambusto qui fuori, che quello deve fare, possibilmente in fretta, che poi se ha fame qui fuori semai arrostiamo una porchetta!!!

Altra mamma - 20+6





domenica 19 settembre 2010

Rubare - 20+5

Ieri mattina mi sono iniziate delle contrazioni.

La sera prima, mentre guardavamo un film alal tv, alla mia compagna di stanza si sono rotte le acque, così dal nulla. Un'ora e mezza dopo ha partorito i suoi gemelli, un chilo l'uno, con parto naturale.

Io ho tremato per tutta la notte: essere testimone di un avvenimento così improvviso, senza avvisaglie, velocissimo e intenso, mi ha proprio toccata. Ale è impazzito, si è mosso tutta la notte.
La mattina dopo mi sono svegliata con l'utero durissimo, e 'sti dolori...

Per venire a controllare me i medici di guardia (era sabato quindi ce n'erano solo due) sono entrati e usciti dalla sala operatoria in 6 minuti netti (sarà stato un cesareo flash?), e mi hanno immediatamente attaccata alla vasosuprina e a due antibiotici diversi.
La vasosuprina ce l'ho ancora attaccata, ormai vanno a ciclo continuo: i dolori sono passati più o meno, l'utero resta duro come un sasso. Stamattina l'ostetrica che è venuta a prendere il battito di Ale mi ha detto: "Non ho mai visto un utero così bene... è perchè sei magra!"... magari è perchè è duro come una pietra se non te ne sei accorta!!!

Le perdite di liquido ovviamente sono aumentate un po', pur mantenendosi moderate e chiare. Certo è che il buchino mi sa che si è allargato. I medici stamattina non sono riusciti a dirmi altro che "Tenga duro più che può".

Quei giorni che fino a ieri dovevamo rubare, ora li dobbiamo proprio rapinare. Armarci fino ai denti, con l'handicap di 'sti farmaci che mi stendono, e urlare contro 'sto cielo avverso che continua a prendersela con i miei figli

Altra mamma - 20+5

venerdì 17 settembre 2010

Extreme hygene - parte 1 - 20+3

ATTENZIONE: questo post è da leggere con tono ilare. Non vuole essere una "lamentatio" sulla professionalità delle persone squisite e professionali che operano in questo reparto.

Quando in ospedale ti dicono di stare a letto, vuol dire starci 24 ore su 24.
Andare in bagno come gli umani non è un'opzione praticabile. E salta fuori la temibile padella.

Al di la dell'espletamento dei bisogni fisiologici ci sono tutta una serie di situazioni collaterali per cui si trovano soluzioni ingegnose (depilazione, shampoo, "doccia" ecc..)
Il personale ospedaliero provvede assiduamente a una di queste situazioni, ovvero il lavaggio delle parti intime... a letto!!!

Intanto specifichiamo che la cosa avviene con una cadenza di 4 volte al giorno. Mi direte, siamo in un reparto di ostetricia e ginecologia, ci può anche stare. E vabbè...
La scelta degli orari è quantomeno curiosa: metà mattinata, metà pomeriggio, sera dopo cena e MATTINO ALLE 6!!!

L'acqua che viene utilizzata è spesso gelata ("alle cesarizzate fa piacere essere lavate con acqua fredda" - peccato che io non abbia subito tagli cesarei nell'ultimo mese) che dopo il primo impatto poi uno ci si abitua, nonostante all'appuntamento dell'alba sia ancora traumatico.
Poi la cosa ha sempre un che di avventuroso: acqua che finisce ovunque con conseguente letto da cambiare, contenitori per versarla di varia foggia e capienza, e soprattutto con fori di uscita molto diversi.
Può quindi capitare come due mattine fa, che passa l'ostetrica con mezz'ora di anticipo (h 5:30) a portare i termometri e in un impeto di entusiasmo dica "Mo vi lavo io".
Salvo tornare poi con un contenitore tipo damigiana con apertura di diversi centimetri, assolutamente inutile per gestire la direzione dell'acqua (gelida) e ritrovarsi entrambi i letti inondati. Quindi si è reso necessario il successivo cambio di traversine senza che noi ci possiamo alzare (una serie di rotolamenti ginnici sul letto e il gioco è fatto), mentre ci si misurava la temperatura.
Uno dice: beh però in 15 minuti hai fatto tutto e poi si dorme. Eh no. Perchè poi nella successiva ora e mezza entrano a chiederti il termometro (che hai già consegnato), arrivano con il carrello per lavarti (che è già stato fatto) e passano con le traversine per cambiare il letto (fatto pure quello).

Il più divertente comunque è stato ieri sera: la corrente elettrica andava e veniva a singhiozzo (pare per una prevista verifica dei quadri elettrici), fuori buio pesto, verso le 10 passano per l'ameno momento igienico et voià... tutto buio.
Ma le ostetriche avevano le torce elettriche!!!

Beh, nella vita mai avrei pensato di farmi un bidet per interposta persona alla luce delle torce!!!

Ah, in tutto questo Ale deve aver pensato che le 6 del mattino e l'acqua gelida siano un buon momento per svegliarsi e fare un po' di casino, perchè sono 3 giorni che a quell'ora balla la conga!

"Altra mamma" 20+3

giovedì 16 settembre 2010

Black out

Ore 20:20... tutto buio!

E' mancata la luce per un paio di minuti in tutti gli edifici vicini. Il primo pensiero è stato per le sale parto e il cnr (terapia intensiva neonatale), ma loro avranno un generatore.
Il secondo per la mamma che era appena uscita, nella speranza che non fosse rimasta chiusa nell'ascensore o rotolata giù per le scale.

Poi, passato il momento, i pensieri si calmano. La tv non c'è, non si può leggere un libro o fare un cruciverba, non ci si può alzare per vedere fuori che succede.

L'immobilità forzata al buio, sole con i nostri bambini appesi al filo del destino, diventa quasi insopportabile. L'istinto di conservazione che ti urla in un orecchio di scappare alla ricerca di una fonte di luce, il cervello che sa che bisogna stare a letto, e che un ospedale non può stare senza corrente elettrica per molto, e Alessandro beatamente ignaro (perchè in fondo lui al buio ci vive) che mi prendeva a capocciate.

Sono stati due minuti intensi e spaventosi, fatti di pensieri quasi solidi e scuri come la notte fuori. Strano che effetto può fare il buio improvviso, normalmente preso come un incidente di percorso con una componente vagamente avventurosa, sulla mia mente che ormai si è adattata al micromondo fatto di Ale-letto-marito-famiglia in visita.

Pensavo di aver paura del buio prima di oggi. Mi sbagliavo. Quella della vita fuori di qui era inquietudine mista a una fantasia un po' troppo fervida.

Stasera, questi due minuti, ho avuto paura del buio.

Come seminare scompiglio in reparto in 3 mosse...

1. Lamentarsi biecamente della propria condizione di gestante allettata con gentilissima psicologa
2. Considerare attentamente la propria ingnoranza di primipara in fatto di parto & affini
3. Lanciare l'amo...

Ovvero: stamattina è passata la psicologa a portarci un paio di cd con musiche rilassanti e suoni della natura. Facendo due chiacchiere anche in considerazione della nostra situazione di allettate permanenti, e con la previsione di una lunghissima degenza, è saltato fuori che qui ci perdiamo anche il corso preparto.

Detto-fatto: abbiamo sguinzagliato la suddetta dottoressa e nel giro di 10 minuti si sono materializzate in camera:
n° 1 ostetrica F. (una delle nostre preferite) che ci farà la parte ostetrica del corso il primo pomeriggio che sarà di turno senza troppo marasma in reparto
n° 2 infermiere del nido, spedite dalla caposala, che ci spiegheranno allattamento e cura del bebè
n° 1 suddetta psicologa che ci spiegherà la parte psicologica e i massaggi neonatali
Nelle prossime settimane riceveremo la visita di queste persone in camera (un po' tipo la fiaba di Natale di Dickens ora che ci penso) e scopriremo tutti i segreti del parto e del puerperio!!!

Tutto questo orchestrato assolutamente dal letto, in posizione supina, mentre ci facevano prelievi, monitoraggi e raccolta urine.
Stiamo allargando il nostro dominio!!

Le altre - 20+2

La maggior parte delle donne diventano mamme per la prima volta tra stupore e curiosità.

Una linea rosa su un test, le prime analisi ed ecografie, i timidi giri nei negozi specializzati tra i sorrisi e le congratulazioni delle commesse.
E ancora il papà confuso e raggiante che sente il primo calcetto, i nonni che per nove mesi dispensano consigli e scavano negli armadi alla ricerca di vetusti vestitini, il the con le amiche per confrontare la misura del pancione.

Io sono un' "altra" mamma: ho visto 3 linee rosa in 3 anni, dopo mesi di dubbi, incertezze e paure. Le prime due sono volate su una nuvoletta al 3° mese, l'ultima mi sta crescendo dentro ora.
Ma sono un' "altra mamma" anche e soprattutto perchè non posso portare il mio piccolo Alessandro a fare shopping, o agli aperitivi, o a mangiare una pizza fuori. Non può nemmeno dormire col suo papà la notte.
Siamo confinati in un letto d'ospedale da quasi un mese, con un piccolo buchino nel sacco amniotico che non si richiude. E' dovuto all'amniocentesi che abbiamo dovuto fare perchè le precedenti gravidanze erano terminate per un problema genetico.

Come dicono i medici la buona notizia è che la rottura è molto alta, e il liquido che esce è poco. La cattiva è che il sacco non e' più sterile, e come esce qualcosa, può entrare qualcosa. E se Alessandro si prende un'infezione non ce la fa. Si potrà tirare un sospiro di sollievo verso la 30esima settimana... quindi abbiamo davanti due mesi e mezzo fatti di giorni da rubare uno alla volta.

Questo blog è la storia di come io, e altre donne come me, diventiamo mamme nella maniera meno dolce e romantica, stringendo i denti e ridendo in faccia alle preoccupazioni e ai cattivi pensieri, mentre il mondo nostro e delle nostre famiglie si comprime in una stanzetta azzurra del Gaslini con due letti a una piazza.

Sono un "altra mamma", e oggi sono a 20 settimane e 2 giorni.