mercoledì 30 maggio 2012

La neve se ne frega

L'ho riletto, per la seconda volta dopo molti anni.

La prima volta non l'avevo amato granchè. Queste storie un po' Orwelliane non mi entusiasmano moltissimo.

Poi a Natale l'hanno regalato ad altropapà, e - in questi giorni in cui la mia amata biblioteca è in letargo nei cartoni - mi è ricapitato tra le mani.

Come una drogata che mette le mani su una dose, mi sono divorata tutte le pagine, parola per parola. E, stavolta, l'ho amato alla follia.

Perchè ho cambiato idea? Perchè in tutti questi anni in cui aveva fato la polvere negli angoli bui dei miei ricordi, io sono diventata altramamma. E questo libro mi ha parlato per tutte le sue centoequalcosa pagine.

Il concetto di per se non è particolarmente originale, ma il Liga ha aggiunto il suo tocco da maestro con pennellate poetiche e mai banali. E con quel suo stile un po' provinciale e un po' rock che arriva dritto alla bocca dello stomaco.

Auryn, mi rivolgo direttamente a te. Se non l'hai letto, fallo. Potrebbe far male, ma parla ai genitori come l'Ave Maria di de Andrè quando dice "femmina un giorno e poi madre per sempre".

Lo consiglio? Si e no. A chi ama Orwell, o Bradbury sicuramente potrebbe piacere, ma suonare un po' "già sentito".
A chi è genitore, e magari ha sofferto poco o tanto per diventarlo, si. Tutta la vita. Leggetelo, e ditemi se non ci vedere un po' di voi.

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