L'evoluzione linguistica del cosetto negli ultimi quattro mesi è stata... beh, direi che "spaventosa" forse è il termine più calxante.
Un affarino di tredici chili che manco riesce ad alzarsi in piedi da solo, che non ha idea di cosa sia il gattonare e che si annega se cerchi di farlo bere da qualcosa di diverso da un biberon ora fa dei discorsi di alta filosofia.
Qualche esempio:
"Mannanna, no... cucco!" - non voglio la banana, voglio il succo.
Che sembrerebbe anche normale, ma questo è il saluto al nonno Vitto. Ormai è uno scherzo tra loro, quando lo vede, lo saluta così.
"Piiisssa, pissssssa, piiiiisssssaaaa. piiisssaa, PISSSSSSA, PIIIIISSSA... sdeng sdeng sdeng... PIIIISSA, PISSAAAAAA, PIIIIIISSSAAAAAA!" - gradirei un pezzetto di quella pizza che hai appena portato e che devi ancora tagliare e far raffreddare, visto che il formaggio è incandescente. Con comodo, quando sei pronta tu, sono pronto io (intervallato da sonori pugni sul piano del seggiolone)
"Etttto - mmaje - Akkkaaaaaa!!" - cari genitori, mi portereste al mare a fare un bagnetto nell'acqua perfavore? (mentre si dimena come un'anguilla)
"Auuuubuuuuto... bu. Noooo...ehehehe... dajo" - l'autobus è blu. No, scherzavo, è giallo!
"Pissssiiiii - uno, due, te, kakko, kinko, teee, teeee, nobe, untitchi, tentitei..." - uuu, sulla bosa frigo ci sono i pesci: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, nove, undici, trentasei - disponibile anche nella variante in inglese con i numeri fino a otto.
"Pumpi, aubùto, gù, mommmmmo, appe, atto, kakki" - vi abbiamo offerto l'interpretazione cosetta dei mezzi cittadini - pompieri, autobus, gru, moto, ape, un altro, taxi
E poi, il pezzo forte.
Gli abbiamo insegnato a dire "grazie". A parte che ci abbiamo messo due mesi a fargli capire come funzionava, perchè all'inizio gli davamo le cose e gli dicevamo "GRAZIE!", così lui aveva capito che si dicesse quando porgeva qualcosa a qualcuno... ma vabbè.
Ora che ha compreso il meccanismo quando gli dai qualcosa, o vuole che tu gli tenga qualcosa, c'è la parolina mangica
DATTENNO'!
che in linguaggio cosetto vuol dire, appunto, grazie.
E io che ero preoccupata di non capirlo quando avesse iniziato a parlare...
ahahaha tranquilla lo capirai sempre e ti ritroverai a fare da interprete che nemmeno all'onu ^___^
RispondiEliminaBetta hai un futuro come interprete e x questa scoperta devi far un bel regalo ad Aletuo
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